Anche se il panettone e il pandoro sono considerati i prodotti tipici del Natale in tutta Italia, molti non sanno che il dolce storicamente più legato alle feste di fine anno è il torrone. Che a differenza del panettone, nato milanese, e del pandoro, veronese di origine, fa parte del patrimonio dolciario di tutto il Mediterraneo. Secondo alcuni è nato nell’antica Roma, secondo altri in Cina da dove, tramite gli Arabi, sarebbe giunto nel bacino del Mediterraneo. Non a caso la tradizione di questo dolce appartiene anche a Spagna, Grecia e Francia. Più o meno gli stessi ingredienti, fondamentalmente tre: frutta secca, miele e albume. Ma solo in Italia c’è una così allargata e colorata famiglia di torroni che segue la vocazione e la disponibilità della frutta in guscio del territorio.
Se la tradizione del torrone è così radicata nel nostro territorio, allora perché non utilizzarlo come regalo Natalizio? Il torrone infatti non è solo buonissimo, ma può essere servito come piccolo cadeau dopo una cena organizzata per le festività. Effettivamente potrebbe essere pensiero gradito per amici e parenti, un piccolo regalo che esprime affetto per il tempo che avete passato insieme.
Morbido o duro, friabile o tenero, il torrone è un dolce sfizioso natalizio da consumare in famiglia o con gli amici. Un sapore unico che richiama subito il Natale, il calore della casa, la magia delle feste passate con i propri cari.
Composto da albume d’uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle, noci, arachidi o nocciole tostate, spesso ricoperto da due strati d’ostia o da un guscio di cioccolato, il suo nome deriva dal verbo latino torrere, cioè “abbrustolire” con riferimento alla tostatura della frutta secca che lo compone.
Per i suoi ingredienti possiamo identificare in questo dolce alcuni valori simbolici: dolcezza (miele), forza della vita (mandorle o nocciole) e rinascita (albume d’uovo).
Quindi, a Natale regalare un torrone che soddisfi i gusti dei vostri amici e parenti, non è solo un’alternativa originale al solito pigiama o maglioncino a quadri, ma un augurio. Nel senso latino di “aumenti per te ogni cosa bella”.